MURI E RECINTI DEL MASO ELZENBAUMER A FALZES / PFALZEN IN ALTO ADIGE / SÜDTIROL, ITALIA WALLS AND FENCES OF THE ELZENBAUMER MASO AT FALZES IN SOUTH TYROL, ITALY Sergio Gnesda Il piccolo comune di Falzes / Pfalzen, abitato da popolazione germanofona é situato a 1022 metri d’altitudine nella val Pusteria / Pusterthal, al nord di Brunico / Bruneck (Alto Adige / Südtirol).
L’Alto Adige é il regno del legno : i confini delle
proprietà, i muri di contenimento o di rincalzo, cosi’ come le capanne sono
sopratutto in legno. Ma ci sono anche dei muri in pietra a secco. Nel comune di
Falzes / Pfalzen il nostro amico Paul Pitzinger ci ha fatto scoprire:
L’insieme dei muri e dei recinti [A-B-C-D-E-F] fa parte del « maso Elzenbaumer » (1), proprietà di Martin Gatterer, discendente storico degli antichi proprietari e cugino di Paul Pitzinger. Nel corso del naturale movimento dei ghiacciai della Valle Aurina / Ahrnthal, fu principalmente nella zona di Falzes che venne trascinata a valle un’imponente massa di detriti rocciosi fra cui anche massi erratici di granito (Rieserferner Tonalit). Alcuni dei quali si trovano tuttora sparsi per prati e pascoli. Con le opere di spietramento e la progressiva messa in coltura di prati e campi, ne furono impiegati moltissimi per erigere robusti muri a secco : muri di sostegno sui pendii scoscesi, separativi di proprietà, recinzioni contro l'intrusione indesiderata di animali nei pascoli, e non ultimo come barriere contro le travolgenti acque torrenziali che seguono forti piovaschi.
1 - Separativi di proprietà I muri in pietra a secco più semplici sono i muretti di confine fra le proprietà. Questi muri, edificati con una tecnica grossolana e con le pietre sempre più picccole verso l’alto, hanno i lati con una inclinazione importante verso l’interno. Nel tempo sono stati danneggiati dalla selvaggina (soprattutto caprioli), dai rami degli alberi che crescono in prossimità e dagli uomini.
2 - Grosso muro di rincalzo [A-B] Il grosso muro di rincalzo (parte [A-B] della carta e della fotografia aerea corrispondente), situato al limite di un terreno boschivo, é molto più massiccio di quelli di confine fra le proprietà in quanto serve anche da contenimento della terra trascinata dall’acqua durante i violenti temporali. Si estende tutt’ora per circa 60-70 metri.
La sezione trasversale del muro é di forma trapeizoidale asimmetrica con la base molto larga. Per meglio resistere alla pressione dell’acqua nel caso di forti piogge, il muro é più possente dei muri aventi la sola funzione di contenimento. L’inclinazione del lato a valle é più marcata. I due paramenti fanno da contenitore ad un insieme di sassi di piccola pezzatura. La pezzatura delle pietre dei paramenti diminuisce verso l’alto.
3 - Muri che servono a contenere l’esondazione di un ruscello [E-F]. Sull’altro versante del « maso Elzenbauer » ([E-F] sulla carta), si trova un muro in pietra secca ancora più massiccio. Si tratta di un muro anti-inondazione eretto dagli abitanti di Falzes / Pfalzen per proteggere la loro « cisterna-sorgente » situata all’interno della proprietà (2). La lunghezza della parte ancora integra del grosso muro supera gli 80 metri. La sua altezza é di 2 metri e la larghezza di circa 3 metri alla base per restringersi a 2 metri alla sommità. Dalla parte del piccolo ruscello, lo Stöckl, una strada in terra battuta che costeggia il muro porta all’edicola votiva.
Una edicola votiva, chiamata Bachstöckl, é situata sulle pendici vicine alla cittadina in una piccola valle compresa fra le località di Platten e Kofl. In questa edicola votiva, dedicata a Santa Margherita, é appeso un quadro a olio rappresentante la Vergine con il Bambin Gesù e San Giovanni Nepomuceno, il Santo protettore contro il pericolo delle alluvioni. Si vede la cittadina di Falzes / Pfalzen invasa da detriti di uno smottamento. Presumibilmente l’imponente muro in pietra a secco a valle dell’edicola votiva costituisce una barriera eretta per deviare, dopo violenti temporali, le acque travolgenti del ruscello Stöckl (3).
4 - Recinti ibridi [B-C]
NOTE (1) Proprietà agricola con abitazione nell‘Italia settentrionale (Alto-Adige / Südtirol). Il vocabolo maso / Bauernhof deriva dal ladino medievale mansum e indica una proprietà terriera autosufficiente, comprendente la casa di abitazione, la stalla, il terreno coltivabile e, di solito, anche una parte di bosco. L'istituto del maso « chiuso » fu introdotto in Alto Adige / Südtirol nel secolo XVIII da Maria Teresa, imperatrice d'Austria, allo scopo di evitare l'eccessivo frazionamento delle terre coltivabili e il conseguente spopolamento. « Chiuso » significa che alla morte del proprietario quel maso non può essere diviso tra i suoi figli, ma deve passare integralmente a uno di essi, normalmente ma non obbligatoriamente, al primogenito. Gli altri figli e la stessa vedova perdono ogni diritto. Se vogliono possono continuare a vivere nel maso, ma solo come lavoratori al servizio del nuovo proprietario. Se non vogliono restare possono anche andarsene, chiedendo tutt' al più un indennizzo. (2) L'esistenza della cisterna é attestata dal 1425 in un contratto della gestione dell’acqua (Wasserleitungsvertrag). (3) Dal pannello presente nell’edicola votiva. Pour imprimer, passer en format paysage © Sergio Gnesda - CERAV Référence à citer / To be referenced as : Sergio Gnesda http://www.pierreseche.com/murs_et_clotures_elzenbaumer_it.htm 31 mai 2015
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