Edoardo Micati
SITI
AGRO-PASTORALI IN LOCALITÀ LE CONDOLE IN COMMUNE S. STEFANO DI SESSANIO
(PROVINCIA DI L'AQUILA, ABRUZZO)
Sommario
Nel comune
di Santo Stefano di Sessanio, provincia dell’Aquila (Abruzzo), la località detta
Le Condole, situata a 1400 metri d’altitudine, conseva i resti si due tipi
d’edifici legati alle attività agricole e pastorali dei secoli passati. I primi
sono vasti rifugi pastorali , chamati condole
(sing. condola), completamente in pietra, coperti da una volta a botte e nei
quali il piano terra serviva da ricovero per gli animalil, mentre il piano
sottostante la volta serviva d’abitazione e da deposito. La loro esistenza é
attestata alla fine del XVI secolo. Troviamo poi dei rifugi semitrogloditi
scavati nei fianchi rocciosi per una profondità di dieci-quindici metri e dotati
di una facciata in pietra a secco. Sono più recenti, servivano da ricovero per
piccoli greggi di pecore che si conducevano a pascolare sui pendii non
coltivati.
Résumé
Sur
la commune de San Stefano di Sessanio, dans la province de l'Aquila (Abruzzes),
le lieu dit Le Condole, situé à 1400 m d'altitude, recèle les vestiges de deux
types d'édifices liés aux activités agricoles et pastorales des siècles passés.
Il s'agit tout d'abord de vastes abris pastoraux, dits condole (sing.
condola), tout en pierre, couverts
d'une voûte en berceau et dont le rez-de-chaussée servait à abriter les bêtes
tandis que l'étage, sous la voûte, servait d'habitation et d'entrepôt. Leur
existence est attestée à la fin du XVIe siècle. On trouve ensuite des abris
semi-troglodytiques creusés dans le versant rocheux sur dix-quinze mètres de
profondeur et dotés d'une façade en pierre sèche. Bien plus récents, ils
abritaient de petits troupeaux d'ovins qu'on emmenait paître sur les pentes non
cultivées.
Abstract
In the community of
San Stefano di Sessanio in the province of Aquila, Abruzzo, the place known as
Le Condole (alt.: 1,400 m) harbours the remains of two types of edifices related
to the agricultural and pastoral activities of past centuries. On the one hand,
there are large pastoral shelters, called condole (sing. condola),
built entirely of stone and covered with a
cradle vault. The ground floor was used for sheltering cattle while the upper
floor (underneath the vault) would serve as a dwelling and storage place. Their
existence is attested as early as the late 16th century. On the other hand,
there are 10-to-15 m-deep semi-troglodyte shelters excavated out of a rocky
cliff and fronted by a dry stone façade. These far more recent structures were
used as shelters for the small herds of sheep that were pastured on the
uncultivated slopes.
Sulla montagna della
provincia di L'Aquila (Abruzzo), in Comune di S. Stefano di Sessanio, sui ripidi
pendii che racchiudono due ampi pianori ancor oggi coltivati a lenticchie,
troviamo degli interessanti esempi di ricoveri agro-pastorali appartenenti a due
tipologie ben distinte sia per la loro origine, sia per la tecnica costruttiva.
Ci troviamo intorno ai 1400 metri di quota, pertanto ancora al di sotto del
limite altimetrico delle colture che nella zona, soprattutto nei fondi vallivi,
si spingeva fino ai 1600 metri. Oggi solo pochi terreni sono ancora coltivati,
ma un tempo la fame di terra era tale da giustificare lo sfruttamento di ogni
lembo fertile di montagna e, vista la distanza dei campi dal paese, la creazione
in prossimità di essi di ricoveri.
Tipo 1
Le costruzioni più antiche, chiamate condole,
danno il nome alla località così nota fin dal XVI
secolo quando figura in un contratto di vendita fra i monaci cisterciensi ed un
certo Gaspare Romanelli. Nel 1593 il Romanelli rivende quei terreni
all'Università di S. Stefano di Sessanio. Queste dipendenze agro-pastorali
appartenevano ai monaci cisterciensi di S. Maria di Casanova (Civitella
Casanova, Pescara) ed erano sicuramente legate alla non lontana grancia
pastorale di S. Maria del Monte, situata a 1700 m. di quota sul piano di Campo
Imperatore. E' lecito supporre che la loro costruzione sia di uno o due secoli
antecedente al menzionato atto di vendita.
|
Condola No 1 |
Si tratta di cinque
costruzioni, due delle quali di grandi dimensioni, realizzate con legante e
coperte con volte a botte. Gli edifici sono incassati nel declivio della collina
tanto che il piano inferiore e parte di quello superiore risultano sotto il
livello del terreno: in tal modo si otteneva un buon isolamento, necessario a
quote così elevate. Nei due edifici più grandi il piano inferiore, a giudicare
dai bassi ingressi era riservato agli animali mentre quello superiore, il cui
pavimento era realizzato in legno, serviva da deposito per le derrate alimentari
e da abitazione per gli addetti ai campi ed agli animali. Questi erano inoltre
provvisti di un altro soppalco che partiva all'incirca dalle imposte di volta e
che probabilmente aveva funzione di fienile. Una di queste costruzioni, di medie
dimensioni e situata in una strettoia all'ingresso del pianoro, probabilmente
assolveva alla funzione di luogo di culto, vista la maggiore cura nella
realizzazione di alcuni elementi costruttivi. Le restanti due costruzioni,
periferiche rispetto alle altre tre, erano munite semplicemente di un soppalco
posto a circa 2 metri di altezza. Dato il forte interramento delle costruzioni
quasi tutte hanno il tetto ricoperto con zolle erbose che spesso sono una
naturale continuazione del prato circostante.
|
Plans et coupes de quatre condole. |
IFra i ricoveri
agro-pastorali della zona quelli realizzati con legante appartenevano tutti ai
monasteri: ciò è perfettamente in sintonia con i metodi costruttivi dei monaci
che cercavano sempre di dare durata e dignità ai luoghi che occupavano.
|
Condola No 3 |
|
|
Condola No 4. |
Tipo 2
Nelle immediate vicinanze
di queste costruzioni troviamo altri ricoveri, probabilmente realizzati in un
secondo tempo quando la presenza monacale nella zona era divenuta solo un
ricordo testimoniata dai numerosi toponimi presenti. Le aree coltivabili, non
appartenevano più ad una sola grande azienda ma erano divise in piccole
proprietà secondo l'antica consuetudine dei "campi aperti": ancora oggi questa
forma di suddivisione delle risorse disponibili sopravvive nella zona. La
parcellizzazione dei terreni ha determinato la nascita di altri numerosi
ricoveri realizzati questa volta da coloni estremamente indigenti per i quali il
modo più economico e veloce per costruire era quello "per scavo". Il terreno
delle pendici circostanti i pianori si prestava perfettamente a tale opera.
|
De loin,
chaque grotta apparaît sous la forme d'un point noir. |
I ricoveri si sviluppano
in lunghezza penetrando nella montagna per dieci, quindici metri; le larghezze,
dopo un corridoio di accesso piuttosto stretto, oscillano dai due ai tre metri,
ma spesso troviamo diramazioni laterali che conducono in altri ambienti.
L'ingresso ed il corridoio venivano fatti in pietra a secco per evitare un
veloce degrado della zona d'accesso e per realizzare una migliore chiusura.
Sulla struttura in pietra a secco del corridoio veniva ricreato il cotico erboso
lasciando una piccola apertura nella volta: ciò permetteva il passaggio
dell'aria una volta chiuso l'ingresso. In altri casi l'apertura veniva
realizzata sull'architrave dell'ingresso in modo che assolvesse anche alla
funzione di scarico. Il degrado di alcuni di questi ricoveri è dovuto
soprattutto al crollo della volta determinato da un eccessivo scavo in altezza.
|
Plans et coupes de trois grotte. |
Questi ricoveri venivano
usati dai pastori-agricoltori che avevano i campi nel pianoro e possedevano un
piccolo gregge di poche decine di capi ed erano pertanto, utili come punto di
appoggio e di pernottamento nei periodi di maggior lavoro nei campi e come
ricovero per gli animali. Gli ovini lasciati per la notte nelle grotte venivano
portati al pascolo sulle pendici incolte e brulle intorno al piano.
|
Grotta. |
|
|
Intérieur. |
|